"Hey, mi ha scritto una coppia. Vorrebbe fare una cosa a quattro con noi."
Lei si gira, mi sorride e mi afferra tra le gambe con forza, muove le dita come farebbe David Bowie in Labyrinth con quelle cavolo di sfere di cristallo.
"Organizza tu, se va bene a te, va bene a me." Conclude con una piccola torsione del polso e l'asta, da sopra i testicoli, scivola e le finisce in mano.
Non so cosa le ho risposto, ma devo essere sembrato Enrico La Talpa nel cartone animato di Lupo Alberto.
Lei salta sui tacchi e esce facendomi rimpiangere ciò che si sta allontanando.
La coppia di esploratrici è di due ragazze e mentre sto urlando Jackpot e i messaggi si srotolano nel mio whatsapp mi accorgo di stare parlando con una sola delle due, la più giovane e bisessuale della coppia.
"Aspetta, la tua compagna non è bisessuale?" Chiedo interdetto.
Apprendo invece che è Lesbica e me lo conferma lei stessa visto che la conversazione a due ora si è trasformata a tre. La giovinetta è tanto giovinetta, non troppo per fortuna, ma tanto.
"Parlano gli adulti." Penso mentre mi rivolgo alla partner.
Inizia lei. "Hey ciao. Scusa se ti abbiamo scritto così su instagram, ci avrai preso per pazze..."
Non dico che mi capita anche troppo spesso, non dico che anche la mia ultima partner l'ho conosciuta così, lascio all'interpretazione.
"Ma era da un po' che volevamo fare questa cosa e Red ci sembra così fantastica e, insomma, vorremo conoscerci meglio..." Continua, lei.
Sto per ribattere che, appunto, devo conoscere le persone con le quali faccio sesso, ma mi interrompe.
"Solo che, ecco, io sono lesbica e mi farebbe un po' strano che tu mi toccassi..."
Strabuzzo gli occhi e rispondo come se avessi già accettato solo perchè sono affascinato dalla cosa, una ragazza mi sta chiedendo di fare sesso a quattro, ma non posso toccare uno dei partecipanti. Qui bisogna per lo meno argomentare.
Prendo coraggio: "Guarda, non ho mai avuto rapporti con più di due persone contemporaneamente, ma dalla mia poca esperienza so che è impossibile non toccarsi in queste occasioni"
Lei tarda a scrivere e mi impanico, meglio specificare: "Cioè, ovviamente se non è di tuo gusto cercherò di evitare che accada e mi dedicherò alla mia e alla tua partner, ma ti posso assicurare che è geometricamente impossibile stare in quattro in un letto pensato per due e non sfiorarsi. In particolare in un'orgia"
Questa volta mi prende in contropiede e replica: "Si, immagino che tu abbia ragione. Ma credo che mi darebbe fastidio anche vederti scopare la mia ragazza."
Il mio cuore manca un colpo e capisce di essere parte di uno scherzo cosmico, sento già la ridarola di Gene Gnocchi coadiuvato da Teo Teocoli da dietro una tenda, sono su scherzi a parte! Pa – pappa- rapà. Pa – pappa- rapà- Paaaa- pa!
Invece no, devo continuare questa stupida conversazione: "se vuoi fare una cosa a quattro e non posso interagire con nessuna di voi due, ma voi con Red invece si, sarebbe come stare in fila dal macellaio ad aspettare il mio turno con un numeretto." Invia. Smile perplesso. Smile triste, Smile perplesso. "Che devo fare io?"
Questa volta risponde la piccola, chiaramente indirizzata dalla compagna: "Potresti guardare..."
Ok, punto a favore, buona argomentazione, le faremo sapere.
Poi il flash: "Red però vuole fare l'amore con me, cioè lo fa se ci sono anche io."
La chat si zittisce, passano parecchi e interminabili minuti, poi l'illuminazione: "Ci daresti il numero di Red?" Capisco, era tutto chiaro. Lampante. Ok, queste volevano solo farsi la mia ragazza eccitate da una serie di domande e risposte su instagram e io sono un peso morto, zavorra, un peduncolo da recidere.
Ci può stare, non le giudico. Io vorrei farmi Naomi Watts e non la conosco.
Quello che non mando giù è l'aggirare , cercare di illudermi solo per tornaconto.
Red mi guarda, appoggia il piede tra le mie gambe mentre con la sedia reclinabile che uso al pc roteo verso di lei: "E tu che hai detto?" Mi chiede stantuffando con il ginocchio.
"Niente, ho rifiutato la cosa a quattro con tre donne."
Da qualche parte, sopra di me, c'è il mio io quindicenne con in mano una rivista di mondial market trovata nella posta, semi eccitato, che al sentire questa frase ha deciso di farla finita.
Due Parole con Cinzia, la musa di Leo Ortolani.
Un’intervista con Cinzia Otherside
R: Non intendo chiamarla “Signorina Otherside”, siamo stati troppo tempo al telefono prima di questa intervista per evitare di chiamarti semplicemente Cinzia. Sei attualmente la transessuale più famosa d'Italia, di certo quella con meno peli sulla lingua, ma non è sempre stato così. Chi c'era prima di Cinzia?
C: Tengo a precisare che se avessi peli sulla lingua, non sarebbero nemmeno i miei. Certo, che dico quello che penso, è l’unico modo per fare capire chi sono. Perché spesso chi mi guarda non dice quello che pensa, anche se posso immaginarmelo…Birbanti! Vuoi sapere chi c’era, prima di Cinzia? Credo nessuno di veramente importante, perché alla fine se n’è andato senza troppi rimpianti da parte mia.
R: Cinzia ora non è solo il tuo nome, ma anche un'opera Bao Publishing, una graphic novel scritta da quello che potremmo chiamare il tuo “biografo”: Leo Ortolani. Che rapporto hai con lui? Come lo hai convinto a mettere in scena la tua vita?
C: Con Ortolani ho solo rapporti di lavoro. Ma anche detta così suona strana, eh? :D Certo, è un bell’uomo, per chi ama le miniature, ma senza dubbio preferisco Thomas. Leonardo (mi piace chiamarlo con il suo nome intero, è così lungo…) Leonardo, dicevo, è bravino, dai, a scrivere delle storie, così gli ho chiesto di scriverne una per me e basta, mica insieme a quell’altro là, quello basso con le orecchie grandi…Una storia tutta mia, al massimo insieme a Tama (Tamara, ndr), che è la mia amica del cuore. Una storia che fosse bella, bella e sapevo che poteva farcela perché sento che in fondo credo di piacergli. (arrossisce) Insomma, non ho dovuto proprio convincerlo, sembra che avesse già in testa questa idea, che gliela avesse messa quella ragazza che scrive, quella Licia Troisi, che la seguo sempre su instagram perché mette dei completi e delle scarpe troppo miao! E quindi lui questa idea di scrivere una storia solo su di me ce l’aveva già dentro.
Posso dire “ce l’aveva già dentro?” (ride)
R: L'imbarazzo in questi frangenti è sempre qualcosa che può fregare un'artista. C'è qualcosa di te che non è stato messo nel fumetto, oppure sei totalmente a nudo per il lettore?
C: Ma dai…io sono così come mi vedi, che bisogno c’è di mettermi a nudo? Cioè, mica sei Thomas! Oh, poi se i lettori han bisogno di vedermi più a nudo di quanto non sia nel libro, allora mi sa che c’è qualcosa che questi lettori non mi hanno detto! In ogni modo, basta chiedere, sono una che non ha niente da nascondere. Anche perché è impossibile! (ride, a lungo)
R: La tua carriera è stata folgorante e lo è ancora. Quanto devi la tua attuale posizione ai tuoi numerosi contatti guadagnati, diciamo, “su strada” ?
C: Eh-eh-eh! Rinoceronte monello! Non sta bene chiedere a una signora dei suoi chilometri. E comunque tu ricordi una Cinzia che non c’è più. Una Cinzia disperata, una Cinzia che non vedeva futuro. Quella Cinzia, grazie a Dio e al tacco 12, ha fatto dei bei passi avanti, per cui la mia attuale posizione (si può dire “posizione”?) è frutto di tanta strada verso me stessa. Verso CINZIA.
R: Cinzia, mi hai detto che posso essere diretto e lo sarò: cosa diresti a chi oggi opprime chi cerca semplicemente di essere felice, come te? Sei mai stata ostacolata solo per la tua natura transessuale?
C: Cosa vuoi che gli dica? Che si faccia i fatti suoi. Dico “i fatti”, perché sono una signora. Ma se avessi detto altro, si sarebbe capito meglio. Ognuno ha diritto a vivere se stesso come meglio crede e come meglio può, compatibilmente con l’ovvio rispetto per la libertà degli altri. Se funzionasse così, sai quanto sarebbe più facile? Sai quanti problemi sparirebbero? Che la cosa più buffa è che il problema di essere transessuale è più degli eterosessuali, che mio. Che io mica mi volto dall’altra parte, se entra un eterosessuale nella stanza. Mica bisbiglio e mi dò di gomito con i miei vicini.
E allora, come direbbe il poeta, “vivendo, volando, che male ti fo”?
R: Dopo il lancio il libreria il prossimo passo quale sarà? A quale programma televisivo vorresti arrivare? E cosa potresti dare di tuo allo spettatore? Cinema? Chi vorresti si calasse nei tuoi panni?
C: Guarda, i programmi televisivi che mi piacciono di più sono quelli dove prendono le auto o le case o i ristoranti e li trasformano, facendoli diventare cosa nuova e dando loro nuova vita. Ci vedo qualcosa di metaforico, ma del resto mi piace anche guardare i programmi dove ci sono quelli che pescano pesci incredibili.. chissà quanto sarà grosso, quello che prenderanno tra poco? (ride, molto più a lungo del pesce) Ma io non vorrei andare in televisione, preferisco andare fuori con gli amici. O al cinema. Un bel filmal cinema, che puoi sognare ed emozionarti. Tipo FAST AND FURIOUS. E se dovessero un giorno fare un film su di me, forse ci vedrei bene Charlize, a fare la mia parte, che io e lei siamo fisicamente simili, anche lei non ha molto i fianchi, è alta, slanciata, bionda…Sì, ci vedrei bene lei, anche se io, devo dire la verità, sono più bella.
R: I fan ti chiamano “Re Cobra” con timore reverenziale, non approfondiremo il perché, nell'ambiente sei conosciuta anche con questo soprannome, ma i lettori invece? Quale è il tuo rapporto con i lettori quando li incontri in fiera e nelle presentazioni?
C: Ma i lettori sono deliziosi! Carinissimi! Mi amano come non avrei mai creduto si potesse amare un personaggio a fumetti. E chi lo sa, perché? Forse perché con me sanno di potere essere loro stessi? In ogni modo, li incontro sempre molto volentieri, ma se voglio sorprenderli veramente, mi avvicino a loro di spalle, piano, piano. (risatina “Uh-Uh-Uh!”, con mano davanti)
R: È un periodo di remake, reboot e crossover. Conosciamo tutti le tue debolezze per Rat-Man e successivamente Brakko, la tua storia sentimentale è davanti gli occhi di tutti. Ma tralasciando quella che è stata la tua casa per decenni, con quale personaggio da fumetto vorresti una storia?
C: Io direi che la domanda è mal posta. Io chiederei quale personaggio del fumetto vorrebbe una storia con me! Credo che potrebbero esserci risposte moolto interessanti!
R: Un consiglio a tutti gli uomini che nascondono una donna dentro di loro?
C: Nascondetela meglio, perché vedo spuntare i tacchi.
R: Ti immaginavi così la tua prima volta sulla nostra Newsletter?
C: Pensavo mi avreste chiesto di spogliarmi, invece mi avete solo fatto delle domande, ma meglio così, che mia nonna mi ha sempre detto di non spogliarmi mai, al primo appuntamento. Così ne avrei avuto un secondo…Quindi a presto! (manda un bacio)
Juunengo no Hachigatsu Kimi to.
By Taniguchi Daisuke
“August, 10 Years Later, With You” è un hentai si oltre 100 tavole, lungo e complesso che si permette anche di esplorare i personaggi (in ogni senso), ve lo consiglio per la trama. Fa sempre strano dirlo per un porno, ma anche questa volta è così. Narra le vicende di un tradimento, un ragazzo innamorato di una lei già fidanzata che tuttavia riesce a “strapparle” un “solo per questa volta” che, ovviamente, non sarà così. Al di là della vicenda però sono due gli sviluppi interessanti e adatti a questo frangente “estivo”. Il primo è il sudore, se ne parla poco, ma c ne è parecchio in quel loro agosto. Il sesso è sempre viscido e unto, ma non per questo sporco, è intimo e sempre ricolmo di gocce non previste.
Il secondo punto, quello che vedete nell’immagine, è la messa in scena di una insicurezza che colpisce molti “il mio partner usa i sextoys, significa che può fare a meno di me? Che non gli basto?”
La risposta è chiaramente “no”, ma l’insicurezza ha sempre il sopravvento purtroppo. Se questo sentore ha colpito anche voi, leggete l’hentai. Ne parla.
Come dicevano le mie ex: “Perchè ci hai messo così poco?”
Perchè conta la qualità e in questo numero ce ne è parecchia.
L’indiscreto fascino dei sondaggi online
Antonella Moscoviti
Da quando studio porno, c’è una Nazione che si ostina a comparirmi in qualsiasi libro. Gli Stati Uniti, patria dell’industria mainstream? Nah, troppo facile.
L’Italia, col suo glorioso passato da Maestra del porno? Nemmeno. Qualche Paese dell’Europa dell’est, nuovo faro nel cinema porno europeo? Acqua.
Parlo della Finlandia, che quando si parla di porno sembra avere parecchio da dire. Si tratta di un Paese in grado di battere qualsiasi altro quando si parla di emancipazione femminile e pornografia: già nei primi anni 2000 due terzi dei film porno prodotti nella nazione erano diretti da donne. Un caso unico al mondo.
Oggi non parleremo di registe porno, però. Ci spostiamo sul piccolo schermo, e su un canale a tema lifestyle della TV finlandese. Nel 2017 Jenny+, show TV con un pubblico prevalentemente femminile e femminista, ha lanciato un sondaggio online sul rapporto tra le loro spettatrici e il porno (riuscite a immaginare Real Time che fa la stessa cosa?).
Al sondaggio hanno risposto quasi 2500 donne, quasi tutte tra i 20 e i 40 anni.
Tra le domande, una ha parecchio scaldato gli animi delle spettatrici. Si tratta di “c’è qualcosa che ti eccita, anche se ti sembra strana o disgustosa? Parlacene!”. Tantissime delle interpellate hanno rifiutato l’associazione delle loro fantasie sessuali col disgusto o con la stranezza, spiegando che “niente di quello che ti eccita dovrebbe essere percepito come strano o disgustoso”.
Tra le fantasie più comuni ci sono quelle di umiliazione, dominazione, sesso violento e CNC (consensual non consensual). Alcune di queste fantasie risultano eccitanti solo come ipotesi, altre sono esperienze che le donne proverebbero volentieri anche nella vita reale. Ci sono vittime di stupro che continuano ad apprezzare il sesso violento, donne monogame che sognano gang bang, lesbiche col pallino per il bukkake.
Le donne finlandesi non si limitano a rispondere al sondaggio, ma aggiungono anche riflessioni di stampo politico e sociale sui propri gusti sessuali in fatto di porno.
Ci sono persone preoccupate di “sostenere il patriarcato” guardando porno di sottomissione, o femministe “scocciate perché si eccitano con la doppia penetrazione”. Qualcuna addirittura si interroga sulla legittimità dei propri gusti sessuali, chiedendosi “questa cosa mi eccita perché la trovo eccitante, o perché in qualche modo sono stata indottrinata a farmela piacere?”.
Il dibattito sul porno portato avanti dalle donne finlandesi è vivace e privo di pregiudizi, c’è una consapevolezza di fondo su cosa siano le fantasie sessuali e come queste possano essere completamente diverse rispetto ai gusti sessuali “nella vita reale”. Anzi, molto spesso è proprio il fatto che si tratti di fantasie estreme e irrealizzabili a renderle eccitanti.
Siamo ben lontani dallo slogan radicale femminista del 1977 “Il porno è la teoria, lo stupro è la pratica”, insomma. Per le donne finlandesi il porno è un regno di fantasia dove si può giocare con le fantasie più estreme e ribaltare le gerarchie sociali.
Sarebbe bellissimo riuscire ad avere un dialogo così aperto e maturo sul tema anche dalle nostre parti, anche se temo siamo lontani anni luce dai sondaggi a tema donne e porno sui canali di lifestyle.
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Da quello che leggo, questa è una cosa che fanno spesso direttamente gli uomini con le coppie. Non me l'ero mai immaginato con due donne. 😉